Un concorso per non dimenticare, per tenere vivo nella memoria il ricordo di Franco Quondam. Al Club Ippico Regno Verde di Narni (TR) dal 25 al 27 luglio si svolgerà il concorso Nazionale A6* di salto ostacoli intitolato alla memoria di Franco Quondam.
È il settimo anno che il figlio di Franco, Gianluca, dà vita a questo concorso nel centro equestre di famiglia, dopo che il padre è venuto a mancare nel 2018. Alla viglia del concorso, l’atmosfera è carica di emozione. Per Gianluca Quondam questo è infatti il momento più importante dell’anno: «Oltre ad essere un evento sportivo di alto livello, questo concorso ha sempre un significato particolare per tutti noi dello staff e per tanti cavalieri che conoscevano personalmente mio padre».
Sono attesi in campo ben 450 binomi che si sfideranno sulle due arene principali del Club Ippico Regno Verde, l’Equiteria e l’Equisport. Le gare si susseguiranno a ritmo serrato per i tre giorni di concorso sui percorsi disegnati dai direttori di campo Gianandrea Momo e Davide Sartore. Per la giornata di sabato sono previsti il Gran Premio di altezza 1mt25 e la sei barriere, entrambi riservati ai primi gradi. Domenica invece sarà il turno del Trofeo Brevetti di altezza 1mt15. Nella terza giornata di gare andrà poi in scena la categoria più attesa del concorso, il Gran Premio C145 Memorial Franco Quondam.
Chiuderà le danze la Best of Winners, categoria a tempo a cui potrà partecipare chiunque abbia vinto almeno una categoria nei tre giorni precedenti, dalla B100 al Gran Premio. Un percorso su tre altezze, (110cm, 120cm e 130cm) che vedrà sfidarsi i migliori del concorso. Ciascuno affronterà il percorso al proprio livello, ma la classifica sarà unica per tutti i partecipanti. Il migliore, tra tempo e penalità come sempre, si aggiudicherà l’automobile messa in palio dal comitato organizzatore.
Tre giorni di sport, competizione e amicizia per ricordare un uomo speciale. «Con mio padre avevo un rapporto molto particolare, molto intenso», ricorda Gianluca Quondam, «lui era l’anima del Regno Verde. A me e mio fratello è sempre sembrato giusto tenere viva la sua memoria, non solo tra noi familiari, ma tra tutti quelli che lo conoscevano. Sono certo che adesso ci guardi da lassù e sorrida».